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Vangelo della Domenica: “…Dio cerca l’uomo…per abbracciarlo col suo amore!”

 XXIV domenica del tempo per annum 

  “…Dio cerca l’uomo…per abbracciarlo col suo amore!”

Il Vangelo che oggi ascolteremo è un inno alla misericordia del Padre! Le parabole che oggi ci propone Luca hanno tutte e tre la stessa dinamica: ci presentano sempre qualcosa che si perde e si ritrova; qualcosa che, se ritrovato, fa gioire. Sono le parabole della misericordia: il pastore che cerca, trova e riporta a casa la pecorella; la donna che cerca, trova e gioisce per la moneta perduta; il padre che lascia libero il figlio, ma non smette di attenderlo per riabbracciarlo; il padre abbraccia il secondo figlio insieme al primo figlio che non riesce ad amare.

Se le domeniche scorse abbiamo ricevuto parole molto forti da parte di Gesù che ci indicava come seguirlo nella via del Vangelo, oggi possiamo dire che con il balsamo della misericordia egli ci rende facile la sua sequela. Nelle domeniche scorse di fronte all’invito ad entrare “per la porta stretta”, alla necessità di seguirlo rinunciando a noi stessi e portando la nostra croce, al comando di essere umili e semplici, ci tremavano le ginocchia e ci sembrava impossibile seguire Gesù con entusiasmo e generosità. Oggi, la misericordia e l’amore sconvolgente di un Padre che ci cerca e non perde mai la speranza di poterci ritrovare, il cuore si apre alla riconoscenza e alla gioia. Sapere che abbiamo un Padre misericordioso che non si chiude nella sua gloria, e non si lascia chiudere “dagli uomini del sacro” nelle chiese e nell’obbligo delle leggi “canoniche”, questo apre il cuore alla speranza. Abbiamo l’amore di un Padre che ci segue sempre, che ci cerca sempre, che non lascia chiusa nessuna possibilità e nessuna porta pur di stringerci al suo cuore. E’ il Padre-buon pastore che cerca e porta sulle spalle chi si perde; è il Padre che come la donna cerca, trova e gioisce per la moneta perduta e ritrovata; è il Padre che non smette di stare sulla terrazza di casa per scorgere da lontano quel figlio che nella sua libertà preferisce percorrere strade diverse e lontane dal suo amore, ma è anche il Padre che accoglie il primo figlio che non accetta la sua bontà.

E noi? Spesso ci perdiamo e preferiamo percorrere strade “nostre” contrarie all’amore del Padre. Come per il figlio della parabola così anche per noi non manchi mai nel nostro cuore la nostalgia per la casa del padre. Infatti, sarà la nostalgia dell’amore del padre, più che la fame, a riportare i piedi del figlio ribelle verso la casa paterna. Così sia anche per noi sempre! Portati sulle spalle del Padre-pastore, sprofondiamo nel suo amore misericordioso.

Don Luigi Tommasone


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