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Vangelo della Domenica: La vita ridonata

Vangelo della Domenica: La vita ridonata

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 X domenica per annum – la domenica della vita ridonata!

La Parola di Duo che oggi ascolteremo ci presenta il miracolo che Gesù compie a Nain per un giovane, figlio di una vedova, morto e fatto ritornare in vita. Gesù si accosta a questo corteo di dolore, come è forte e inaccettabile il dolore per la morte di un giovane. Il suo gesto solenne impressiona tutti. Lo prende per mano e lo fa risorgere e lo ridona alla mamma. Tutti allora lo riconoscono come “grande profeta”. In lui Dio ha visitato, così, il suo popolo. Il miracolo raccontato dal Vangelo è già introdotto dalla prima lettura che racconta il miracolo che compie Elia per la vedova di Zarepta. Il profeta deve invocare l’intervento di Dio con un gesto molto umano, “per tre volte deve stendersi sul ragazzo per farlo rivivere”. Nel Vangelo invece la vita passa da Colui che è la VITA nel corpo morto del giovane. Un dono grande che solo Gesù poteva fare, Lui che aveva solennemente affermato “io sono la vita, chi viene a me e mangia di me vivrà di me e per me”. Oggi siamo invitati anche noi a comprendere che siamo chiamati a dare spazio nella nostra vita a questa vocazione particolare e di grande responsabilità: essere anche noi profeti. Come ogni profeta anche noi dobbiamo difendere l’onore del nome di Dio, la sua santità e dobbiamo parlare in nome suo. Questo mondo ha bisogno di profeti che dicano con la propria vita che c’è un Dio che ci ama e che nella sua santità non deve essere offeso dalle nostre povere e volgari parole. Di noi, vedendo la nostra vita, le nostre scelte, le nostre parole, qualcuno riesce a riconoscerci profeti, cioè uomini e donne che affermano la santità di Dio nella storia? Si dice di noi: “Ecco uno che vive davvero il suo battesimo, senza nasconderlo!”. Dovunque siamo facciamo risplendere la vita di Cristo in noi. Che Gesù faccia risorgere anche noi, come fece per il giovane di Nian. Faccia risorgere anche noi dal nostro torpore, dalla nostra paura, dalla nostra indifferenza o superficialità - forme moderne di morte - per spingerci o meglio “costringerci” ad essere suoi profeti: testimoni lieti ed efficaci del suo amore e della sua misericordia. Vivi e risorti nella sua vita!

Don Luigi


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