Vangelo della Domenica: Fate la giustizia di Dio!
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III domenica di Avvento: “Voce di uno che grida nel deserto: fate la giustizia di Dio!”
Oggi, terza domenica di Avvento, domenica della gioia, Luca ancora ci presenta Giovanni il Battista che - quasi continuando il suo servizio iniziato domenica scorsa - continua a gridare anche alle nostre distratte vite “preparate la via al Signore”! Ecco che alcuni vanno a chiedergli “Cosa dobbiamo fare?” Cosa fare per accogliere il Signore? La parola forte del Precursore, a ciascuna categoria (soldati, scribi, gente comune), dice “cambiate il vostro modo di fare e di essere”. Convertite la vostra vita rinascendo dall’alto nella carità, nella giustizia, nel diritto, nell’amore e nella condivisione.
Oggi, dovremmo chiederci con grande verità: ma io, a chi chiedo aiuto quando sono in difficoltà? O meglio: noi, in questo tempo sempre più pieno di false illusioni, sempre più schiacciati da ansie e preoccupazioni per i tanti problemi che ci assillano, distratti e superficiali nelle nostre scelte, noi a chi rivolgiamo questa domanda: “COSA DEVO FARE?”. La facciamo a Gesù o ai tanti sapienti di questo mondo?
Accogliamo con fiducia le parole di Giovanni! Egli ci indica che Colui che può dare una risposta certa e sicura alle nostre tante domande, alle nostre preoccupazioni, alle nostre ansie e problematiche resta sempre e solo Gesù. Giovanni indica anche a noi che Gesù è l’Agnello che riscatta dal peccato; Egli è colui che battezzerà con acqua e fuoco; Egli è il solo che può dare senso e fare verità nella nostra vita. Accogliamo l’esortazione del Battista, convertiamoci a Dio e torniamo a Lui con la santa confessione, e anche la nostra vita sarà degna di incontrarsi con l’autore della vita Cristo Signore. Riscopriamo la bellezza di vivere la solidarietà nel donare e il condividere (le folle), l’onestà nel lavoro con giustizia (pubblicani), il rispetto delle persone rinunciando alla violenza (soldati).
Dall’incontro con Gesù verrà grazia e misericordia per la nostra vita e saremo, così, in grado di amare e riconoscere negli altri la presenza preziosa di Gesù, che aspetta da tutti noi di essere servito e amato, rispettato e accolto.
don Gino
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