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Vangelo della Domenica: L’amore che si dona

Vangelo della Domenica: L’amore che si dona

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SS.mo CORPO E SANGUE DI GESU’  – L’amore che si dona

Domenica del Corpus Domini. Domenica della grande festa di Gesù Eucaristia. Oggi ascolteremo il racconto della moltiplicazione dei pani da parte di Gesù, per la folla che lo segue, e che per ascoltarlo dimentica anche di mangiare. Alla necessità della mancanza di pane, a cui i discepoli non sapranno rispondere, Gesù compie il grande miracolo insegnandoci a saper rispondere ai bisogni degli altri attraverso la condivisione del poco di ciascuno di noi. Tutti mangeranno! 

Questa domenica ha anche un grande messaggio da offrire: ricordare a tutti che il comando di Gesù “Prendete e mangiate questo è il mio corpo” e “Prendete e bevete questo è il mio sangue” realizza la grande promessa fatta da Gesù: “…Io sarò con voi fino alla fine del mondo…”, fino alla fine della storia. Egli così non ci lasciava soli.  Il Suo “rimanere” con noi non è solo “compagnia” e “incoraggiamento”…. Egli resta con  noi non solo perché la nostra debolezza, così grande e pesante, ha bisogno di lui… Egli resta con noi soprattutto per aiutarci ad essere come Lui. L’Eucaristia vuole essere l’occasione quotidiana o domenicale per imparare ad amare, per imparare ad offrirci come Gesù; per imparare che la vita è dono gratuito e generoso. Anzi, meglio, per imparare dall’eucaristia che solo la condivisione, anche del nostro poco come ci insegna oggi il Vangelo, comporta il superamento della povertà dei fratelli!  

Egli ci invita a “prendere” il suo Corpo e il suo Sangue. Egli vuole diventare carne della nostra carne, perchè non vuole essere solo adorato, contemplato e pregato. Allora come afferma san Leone Magno: diventiamo quello che riceviamo! La nostra vita si incontra con la sua Vita, la nostra povertà con la sua ricchezza di grazie, la nostra miseria con la sua misericordia.

Accostiamoci all’altare  - con l’animo in pace e riconciliato attraverso la confessione -  e realizziamo questo “mistico sposalizio”  tra la nostra vita e la vita di Dio. Egli entra in noi e noi sprofondiamo gioiosamente in Lui; Egli viene a noi e noi siamo presi dal suo amore. E dopo aver sperimentato la forza della sua presenza, andiamo verso i fratelli con generosa dedizione, e serviamoli e amiamoli come ci ha insegnato Gesù. La “messa non finisce” con l’ultima parola dell’andate in pace che chiude ogni celebrazione Eucaristica. Quel “mandato” invece è il l’invito ad iniziare la “nostra messa”, siamo inviati a celebrare nel mondo, a casa nostra, sul posto di lavoro, anche nei momenti di svago, nell’impegno ecclesiale, la bellezza della nostra vita trasformata dal Signore risorto.

Don Luigi Tommasone

www.parrocchiasangiacomo.org


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